Dettaglio Attività Formativa
- Legenda
- Formazione:
"RES": Residenziale
"FSC": Formazione Sul Campo
"FAD": Formazione a Distanza
- Edizione:
annullata
sospesa
già svolta
in corso di svolgimento
in programma

Crediti assegnati: 5 Stima impegno individuale: 8 ore
Tipo attività formativa: Formazione sul Campo
Tipologia: Partecipazione a progetti di miglioramento
Tipologia: Partecipazione a progetti di miglioramento
Organizzato da:
I.R.C.C.S. Burlo Garofolo (Trieste)
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>> professioni partecipanti
I.R.C.C.S. Burlo Garofolo (Trieste)
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Quote di iscrizione:
Segreteria organizzativa
Referente: Mirella Lorenzutti
Telefono: 0403785212 Fax: 0403785239
E-mail: mirella.lorenzutti@burlo.trieste.it
Telefono: 0403785212 Fax: 0403785239
E-mail: mirella.lorenzutti@burlo.trieste.it
Informazioni sull'attività formativa
Responsabili Scientifici: SANESI CECILIA
Motivazione progetto
Assistere un neonato pretermine richiede conoscenze approfondite che vanno strutturate e rinforzate nel tempo. Partendo da una rivalutazione dei principi teorici si cercherà una modalità lavorativa comune finalizzata a migliorare le pratiche di "Care" che diverranno parte integrante dell'assistenza. La nascita pretermine provoca l'interruzione dello sviluppo neuromotorio in un ambiente naturale e fisiologico come l'utero materno costringendo il neonato a proseguire il suo percorso in un ambiente "artificiale" come la Tin, fonte inesauribile di stress. Studi recenti sullo sviluppo della motricità nei feti e nei bambini pretermine hanno aggiunto una nuova dimensione alle nostre conoscenze sullo sviluppo postnatale precoce delle funzioni del SNC. Molti dei pattern motori presenti nel bambino nato a termine hanno una storia di sviluppo già in epoca prenatale. Il feto umano ed il neonato, sono caratterizzati, nella normalità, da un repertorio di movimenti complessi ben precisi, che vengono generati spontaneamente senza l'influenza di stimoli esterni. All'interno di questo repertorio si distinguono i General Movements (GMs). Questi sono movimenti complessi, armonici, variabili, frequenti ed in genere di una buona durata. Si possono osservare nei feti a partire dalla 9° settimana post-concezionale e si ritrovano, con caratteristiche diverse, fino alla 20a settimana dopo la nascita. Le variazioni dal quadro di normalità dei GMs rappresentano un valido indicatore di disfunzioni cerebrali sia minime (DCM) che importanti (PCI). Saper osservare la motricità spontanea può aiutare a migliorare la qualità dell'assistenza e ad arricchire i quadri clinici dei neonati pretermine e/o a rischio, che avranno bisogno di Interventi Abilitativi e Programmi Abilitanti/ cure speciali. Il progetto si prefigge di creare momenti di riflessione, attraverso l'osservazione, sulle pratiche in uso e si propone di analizzarle con spirito critico , al fine di individuare percorsi assistenziali mirati al contenimento degli eventi stressogeni, privilegiando interventi che permettano al pretermine, di utilizzare le proprie strategie innate per compensare e superare gli insulti a cui sono sottoposti in TIN. Al progetto possono partecipare anche gli operatori socio sanitari e gli specializzandi in pediatria.
Obiettivi/Competenze da raggiungere
Approfondire le conoscenze sulle caratteristiche peculiari del nato pretermine e le competenze sviluppate in epoca pre-natale. Imparare ad osservare il neonato ed essere in grado di rilevare i segnali di stress. Mettere in atto le giuste misure per aiutare il neonato a compensare le situazioni di stress attraverso le proprie abilità. Individuare dei processi assistenziali che riducano e/o compensino gli situazioni stressogene e prevengano il rischio dell'instaurarsi di disfunzioni a livello del SNC e/o posturale.
Metodologie didattiche
Si è scelto di procedere organizzando delle giornate studio, che chiameremo "laboratorio", dove osserveremo la messa in pratica delle attività assistenziali attraverso la proiezione di video. I video illustrano le pratiche più frequentemente applicate nell'assistenza: igiene, rilevazione del peso, esecuzione del prelievo ematico periferico, aspirazione oro-faringea, aspirazione trascheale, visite mediche specialistiche (oculistica, elettroncefalogramma), esecuzione di procedure invasive (posizionamento del CVC). Alla proiezione del filmato seguirà una discussione interattiva tra i partecipanti e la presentazione da parte del tutor delle conoscenze scientifiche di riferimento. Saranno quindi formalizzati dei percorsi operativi, attraverso l'utilizzo di flowchart, che rappresenteranno i processi assistenziali da seguire e gli eventuali interventi da attivare in caso di comparsa dei segni stressogeni (neonato marezzato, calo della saturazione, ipotonia,....).
Ricadute formative
Strutture operative coinvolte
TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
Assistere un neonato pretermine richiede conoscenze approfondite che vanno strutturate e rinforzate nel tempo. Partendo da una rivalutazione dei principi teorici si cercherà una modalità lavorativa comune finalizzata a migliorare le pratiche di "Care" che diverranno parte integrante dell'assistenza. La nascita pretermine provoca l'interruzione dello sviluppo neuromotorio in un ambiente naturale e fisiologico come l'utero materno costringendo il neonato a proseguire il suo percorso in un ambiente "artificiale" come la Tin, fonte inesauribile di stress. Studi recenti sullo sviluppo della motricità nei feti e nei bambini pretermine hanno aggiunto una nuova dimensione alle nostre conoscenze sullo sviluppo postnatale precoce delle funzioni del SNC. Molti dei pattern motori presenti nel bambino nato a termine hanno una storia di sviluppo già in epoca prenatale. Il feto umano ed il neonato, sono caratterizzati, nella normalità, da un repertorio di movimenti complessi ben precisi, che vengono generati spontaneamente senza l'influenza di stimoli esterni. All'interno di questo repertorio si distinguono i General Movements (GMs). Questi sono movimenti complessi, armonici, variabili, frequenti ed in genere di una buona durata. Si possono osservare nei feti a partire dalla 9° settimana post-concezionale e si ritrovano, con caratteristiche diverse, fino alla 20a settimana dopo la nascita. Le variazioni dal quadro di normalità dei GMs rappresentano un valido indicatore di disfunzioni cerebrali sia minime (DCM) che importanti (PCI). Saper osservare la motricità spontanea può aiutare a migliorare la qualità dell'assistenza e ad arricchire i quadri clinici dei neonati pretermine e/o a rischio, che avranno bisogno di Interventi Abilitativi e Programmi Abilitanti/ cure speciali. Il progetto si prefigge di creare momenti di riflessione, attraverso l'osservazione, sulle pratiche in uso e si propone di analizzarle con spirito critico , al fine di individuare percorsi assistenziali mirati al contenimento degli eventi stressogeni, privilegiando interventi che permettano al pretermine, di utilizzare le proprie strategie innate per compensare e superare gli insulti a cui sono sottoposti in TIN. Al progetto possono partecipare anche gli operatori socio sanitari e gli specializzandi in pediatria.
Obiettivi/Competenze da raggiungere
Approfondire le conoscenze sulle caratteristiche peculiari del nato pretermine e le competenze sviluppate in epoca pre-natale. Imparare ad osservare il neonato ed essere in grado di rilevare i segnali di stress. Mettere in atto le giuste misure per aiutare il neonato a compensare le situazioni di stress attraverso le proprie abilità. Individuare dei processi assistenziali che riducano e/o compensino gli situazioni stressogene e prevengano il rischio dell'instaurarsi di disfunzioni a livello del SNC e/o posturale.
Metodologie didattiche
Si è scelto di procedere organizzando delle giornate studio, che chiameremo "laboratorio", dove osserveremo la messa in pratica delle attività assistenziali attraverso la proiezione di video. I video illustrano le pratiche più frequentemente applicate nell'assistenza: igiene, rilevazione del peso, esecuzione del prelievo ematico periferico, aspirazione oro-faringea, aspirazione trascheale, visite mediche specialistiche (oculistica, elettroncefalogramma), esecuzione di procedure invasive (posizionamento del CVC). Alla proiezione del filmato seguirà una discussione interattiva tra i partecipanti e la presentazione da parte del tutor delle conoscenze scientifiche di riferimento. Saranno quindi formalizzati dei percorsi operativi, attraverso l'utilizzo di flowchart, che rappresenteranno i processi assistenziali da seguire e gli eventuali interventi da attivare in caso di comparsa dei segni stressogeni (neonato marezzato, calo della saturazione, ipotonia,....).
Ricadute formative
Strutture operative coinvolte
TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
Lingua: Italiano
Lingua straniera utilizzata:
Non è previsto un sistema di traduzione in lingua italiana
Lingua straniera utilizzata:
Non è previsto un sistema di traduzione in lingua italiana
Professioni partecipanti
Medico chirurgo - Neonatologia
Medico chirurgo - Pediatria
Psicologo - Psicologia
Fisioterapista
Infermiere
Infermiere pediatrico
Altri partecipanti esclusi dall'obbligo dei crediti (non specificate)
Medico chirurgo - Pediatria
Psicologo - Psicologia
Fisioterapista
Infermiere
Infermiere pediatrico
Altri partecipanti esclusi dall'obbligo dei crediti (non specificate)
Docenti /Tutor torna su
SANESI CECILIA
Obiettivo Formativo
Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'evidence based practice (ebm - ebn - ebp).
Appartenente agli Obiettivi Nazionali
Appartenente agli Obiettivi Nazionali
Materiale didattico
Assistenza alla formazione successiva all'attività formativa
Verifica implementazione della ricerca o progetto di miglioramento
Verifica dell'apprendimento