Dettaglio Attività Formativa
- Legenda
- Formazione:
"RES": Residenziale
"FSC": Formazione Sul Campo
"FAD": Formazione a Distanza
- Edizione:
annullata
sospesa
già svolta
in corso di svolgimento
in programma

Crediti assegnati: 4 Durata: 04:30 ore
Tipo attività formativa: Formazione Residenziale
Tipologia: Corso di aggiornamento
Tipologia: Corso di aggiornamento
Organizzato da:
Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 - Isontina (Gorizia)
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>> professioni partecipanti
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Quote di iscrizione: partecipazione gratuita
Segreteria organizzativa
Referente: MARIA LUCIA STOCCO
Telefono: 0481 629206 Fax: 0481 629220
E-mail: maria.stocco@ass2.sanita.fvg.it
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E-mail: maria.stocco@ass2.sanita.fvg.it
Informazioni sull'attività formativa
Responsabili Scientifici: ALBIERO CLAUDIO, BERNARDI MARCELLA
Breve descrizione dell'attività formativa residenziale nel suo complesso
Il decorso delle demenze prevede la progressione dei deficit cognitivi e funzionali ai quali si associano sintomi psichici e comportamentali. Nelle varie fasi della demenza, e nei rispettivi setting assistenziali, la gestione dei bisogni del paziente deve mirare al mantenimento della funzione residua, al trattamento della commorbilità ed alla gestione dei disturbi comportamentali. Sono proprio questi ultimi (BPSD) che inducono spesso un elevato stress nel paziente e nei care-givers, determinando talora un intervento contentivo. Solo attraverso un'adeguata conoscenza e capacità da parte del personale di assistenza di valutazione ed individuazione del sintomo comportamentale, espressione di squilibrio tra i bisogni del malato e le richieste dell'ambiente esterno, è possibile un corretto approccio terapeutico.
Breve descrizione delle relazioni più significative
Introduzione: Disturbi psicotico-comportamentali nel paziente demente (dott. C. Albiero) Vedi abstract dell'evento. Relazione: La terapia comportamentale. (dott.ssa R. M. Arrigo) La contenzione del malato demente deve essere preceduta dalla valutazione delle manife-stazioni individuali, disturbanti per il malato stesso ed i care-givers, e dalla messa in atto dei vari modelli di approccio previsti dalla terapia comportamentale e/o corretta terapia farmaco-logica. La relazione tratta questi aspetti. Relazione: La valutazione dell'aspetto motorio. (T.d.R. A. Sclauzero) La relazione esamina le procedure e gli strumenti per la valutazione delle competenze neuromotorie del paziente demente, che si presenta come strumento fondamentale nelle varie fasi del percorso di assistenza e che permette di predisporre, in maniera multidisciplinare, la corretta strategia di intervento riabilitativo e l'eventuale adeguato ed appropriato utilizzo dei mezzi di contenzione. Relazione: Mezzi di contenzione fisici e meccanici e linee guida per il loro utilizzo. (dott. O Louvier) La relazione prende in esame i vari mezzi di contenzione più comunemente usati, ne illu-stra le caratteristiche ed il corretto uso, seguendo le linee guida che sono finalizzate al rag-giungimento di tre obiettivi: 1. ridurre il ricorso alla contenzione fisica 2. aumentare l'utilizzo e la ricerca di soluzioni alternative 3. normare l'intervento contenitivo alla stregua di un intervento terapeutico In conclusione viene evidenziato che, secondo la Evidence Based Medicine, solo il punto 2 presenta validità A: situazioni e comportamenti a rischio cui solitamente si risponde con la con-tenzione fisica possono essere affrontati con modalità diverse; quindi è auspicabile la ricerca di altre soluzioni. Relazione: Complicanze e sequele da contenzione fisica. (dott.ssa S. Porcarelli) Fondamentalmente esistono due tipi di complicanze legate alla contenzione fisica: dirette e indirette, che vengono illustrate nella relazione. Le complicanze dirette sono legate all'uso del mezzo di contenzione e consistono prevalentemente in lesioni cutanee anche se sono descritti danni nervosi e ischemici da compressione, asfissia e morte. I danni indiretti vanno interpreta-ti con cautela e sempre in relazione agli eventuali eventi che potrebbero verificarsi in assenza di contenzione fisica .Sono riportati declino della capacità di socializzare, comparsa o aggra-vamento di deficit cognitivo, comparsa o aggravamento dei disturbi comportamentali, inconti-nenza urinaria, sindrome ipocinetica e da allettamento. Relazione: L'aggiornato comportamento assistenziale in una casa di Riposo. (dott.ssa G. Bellini) La contenzione, intesa come tecnica di limitazione delle possibilità di movimento di un soggetto attuata con mezzi fisici e/o farmacologici, è una consuetudine operativa alla quale si ricorre frequentemente nelle Residenze per Anziani, con scopi differenti che spaziano dalla pre-venzione dei traumatismi da caduta, al controllo dei comportamenti disturbanti (es. aggressivi-tà, agitazione, vagabondaggio), dalla possibilità di somministrazione di trattamenti medici, al controllo di comportamenti pericolosi a sé e agli altri, dalla possibilità di allineamenti posturali corretti, alla protezione di presidi medicali necessari al soggetto. In tutti i casi, si tratta di in-terventi raramente appropriati nell'anziano a causa delle sequele dirette e indirette - su mol-te funzioni fisiche e psichiche. La relazione descrive il percorso affrontato dalla Residenza Pro-tetta Villa San Giusto Fatebenefratelli per promuovere un cambiamento culturale, organizza-tivo e professionale fra tutti i componenti dello staff assistenziale, finalizzato a generare com-portamenti operativi corretti. Relazione: Aspetti medico-legali. (dott.ssa C. Zuch) Si porrà l'accento su quali problematiche possano insorgere nell'utilizzo della con-tenzione fisica
Il decorso delle demenze prevede la progressione dei deficit cognitivi e funzionali ai quali si associano sintomi psichici e comportamentali. Nelle varie fasi della demenza, e nei rispettivi setting assistenziali, la gestione dei bisogni del paziente deve mirare al mantenimento della funzione residua, al trattamento della commorbilità ed alla gestione dei disturbi comportamentali. Sono proprio questi ultimi (BPSD) che inducono spesso un elevato stress nel paziente e nei care-givers, determinando talora un intervento contentivo. Solo attraverso un'adeguata conoscenza e capacità da parte del personale di assistenza di valutazione ed individuazione del sintomo comportamentale, espressione di squilibrio tra i bisogni del malato e le richieste dell'ambiente esterno, è possibile un corretto approccio terapeutico.
Breve descrizione delle relazioni più significative
Introduzione: Disturbi psicotico-comportamentali nel paziente demente (dott. C. Albiero) Vedi abstract dell'evento. Relazione: La terapia comportamentale. (dott.ssa R. M. Arrigo) La contenzione del malato demente deve essere preceduta dalla valutazione delle manife-stazioni individuali, disturbanti per il malato stesso ed i care-givers, e dalla messa in atto dei vari modelli di approccio previsti dalla terapia comportamentale e/o corretta terapia farmaco-logica. La relazione tratta questi aspetti. Relazione: La valutazione dell'aspetto motorio. (T.d.R. A. Sclauzero) La relazione esamina le procedure e gli strumenti per la valutazione delle competenze neuromotorie del paziente demente, che si presenta come strumento fondamentale nelle varie fasi del percorso di assistenza e che permette di predisporre, in maniera multidisciplinare, la corretta strategia di intervento riabilitativo e l'eventuale adeguato ed appropriato utilizzo dei mezzi di contenzione. Relazione: Mezzi di contenzione fisici e meccanici e linee guida per il loro utilizzo. (dott. O Louvier) La relazione prende in esame i vari mezzi di contenzione più comunemente usati, ne illu-stra le caratteristiche ed il corretto uso, seguendo le linee guida che sono finalizzate al rag-giungimento di tre obiettivi: 1. ridurre il ricorso alla contenzione fisica 2. aumentare l'utilizzo e la ricerca di soluzioni alternative 3. normare l'intervento contenitivo alla stregua di un intervento terapeutico In conclusione viene evidenziato che, secondo la Evidence Based Medicine, solo il punto 2 presenta validità A: situazioni e comportamenti a rischio cui solitamente si risponde con la con-tenzione fisica possono essere affrontati con modalità diverse; quindi è auspicabile la ricerca di altre soluzioni. Relazione: Complicanze e sequele da contenzione fisica. (dott.ssa S. Porcarelli) Fondamentalmente esistono due tipi di complicanze legate alla contenzione fisica: dirette e indirette, che vengono illustrate nella relazione. Le complicanze dirette sono legate all'uso del mezzo di contenzione e consistono prevalentemente in lesioni cutanee anche se sono descritti danni nervosi e ischemici da compressione, asfissia e morte. I danni indiretti vanno interpreta-ti con cautela e sempre in relazione agli eventuali eventi che potrebbero verificarsi in assenza di contenzione fisica .Sono riportati declino della capacità di socializzare, comparsa o aggra-vamento di deficit cognitivo, comparsa o aggravamento dei disturbi comportamentali, inconti-nenza urinaria, sindrome ipocinetica e da allettamento. Relazione: L'aggiornato comportamento assistenziale in una casa di Riposo. (dott.ssa G. Bellini) La contenzione, intesa come tecnica di limitazione delle possibilità di movimento di un soggetto attuata con mezzi fisici e/o farmacologici, è una consuetudine operativa alla quale si ricorre frequentemente nelle Residenze per Anziani, con scopi differenti che spaziano dalla pre-venzione dei traumatismi da caduta, al controllo dei comportamenti disturbanti (es. aggressivi-tà, agitazione, vagabondaggio), dalla possibilità di somministrazione di trattamenti medici, al controllo di comportamenti pericolosi a sé e agli altri, dalla possibilità di allineamenti posturali corretti, alla protezione di presidi medicali necessari al soggetto. In tutti i casi, si tratta di in-terventi raramente appropriati nell'anziano a causa delle sequele dirette e indirette - su mol-te funzioni fisiche e psichiche. La relazione descrive il percorso affrontato dalla Residenza Pro-tetta Villa San Giusto Fatebenefratelli per promuovere un cambiamento culturale, organizza-tivo e professionale fra tutti i componenti dello staff assistenziale, finalizzato a generare com-portamenti operativi corretti. Relazione: Aspetti medico-legali. (dott.ssa C. Zuch) Si porrà l'accento su quali problematiche possano insorgere nell'utilizzo della con-tenzione fisica
Lingua: Italiano
Professioni partecipanti
Infermiere
Altri partecipanti esclusi dall'obbligo dei crediti (non specificate)
Altri partecipanti esclusi dall'obbligo dei crediti (non specificate)
Docenti torna su
ALBIERO CLAUDIO, ARRIGO RITA MARIA, BELLINI GABRIELLA, LOUVIER OSCAR, PORCARELLI SANDRA, SCLAUZERO ARIANNA, ZUCH CLARA
Obiettivo Formativo
Gestione multiprofessionale, multidisciplinare e multispecialistica di problemi di salute.
Appartenente agli Obiettivi Nazionali
Appartenente agli Obiettivi Nazionali
Materiale didattico
Stampe/CD delle slide/diapositive presentate
Materiale selezionato per l'approfondimento
Materiale selezionato per l'approfondimento
Assistenza alla formazione successiva all'attività formativa
Aggiornamento elettronico on-line
Verifica dell'apprendimento
Prova pratica complessa
Prova scritta
Prova scritta