Dettaglio Attività Formativa Dettaglio Attività Formativa

  • Legenda
  • Formazione:
  • res "RES":  Residenziale
  • fsc "FSC":  Formazione Sul Campo
  • fad "FAD":  Formazione a Distanza
  • Edizione:
  • annullata
  • sospesa
  • già svolta
  • in corso di svolgimento
  • in programma
RES LE FLOGOSI DEL COMPLESSO DISCO-VERTEBRALE: UNA SFIDA DIAGNOSTICO-TERAPEUTICA?  (AOUU_00337)
Crediti assegnati:  Durata: 8.75  ore
Tipo attività formativa: Formazione Residenziale
Tipologia: Congresso
Organizzato da:
Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine (Udine)
L'attività formativa residenziale è aperta anche a personale non dipendente o convenzionato dell'ente/enti fornitore/i
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>> professioni partecipanti
Quote di iscrizione: Minimo  20,00 € Massimo  24,00 €

Segreteria organizzativa
Referente: Amanda Romano
Telefono: 0432 554245   Fax: 0432 554381
E-mail: formazione@aoud.sanita.fvg.it

Informazioni sull'attività formativa
Responsabili Scientifici: BAZZOCCHI MASSIMO,  VIALE PIERLUIGI
Breve descrizione dell'attività formativa residenziale nel suo complesso
Il convegno si rivolge a medici interessati alle tematiche trattate ed è aperto, nella misura del 25%, a medici specializzandi e studenti della facoltà di medicina e chirurgia. Epidemiologia e clinica delle forme infettive Il 2-7% di tutti i casi di osteomielite sono localizzati al rachide; l'origine può essere varia, la più comune è rappresentata dalla disseminazione per via ematogena, meno frequenti risultano le forme postoperatorie con un'incidenza compresa fra 1% e 4% dei pazienti sottoposti a chirurgia spinale. L'esordio clinico è spesso sfumato e poco specifico con la comparsa di dolore che non recede con la comune terapia antinfiammatoria; ciò determina un ritardo nel riconoscimento di tale patologia con la potenziale insorgenza di complicanze ed un conseguente aumento della morbilità e della mortalità. Epidemiologia e clinica delle forme di interesse reumatologico Il coinvolgimento del rachide nelle diverse patologie di interesse reumatologico è diffusa e si manifesta con un ampio spettro di alterazioni a seconda del tratto interessato. Il tratto dorso-lombare risulta coinvolto in particolare nelle forme sieronegative con tipica insorgenza di dolore e rigidità; in caso di artrite reumatoide il coinvolgimento del rachide, in particolare in sede cervicale risulta più subdolo, con riconoscimento dell'alterazione solo dopo la comparsa di sintomatologia dolorosa importante o per la presenza di compromissione delle strutture nervose. La diagnostica per immagini In caso di sospetto clinico-laboratoristico di osteomielite vertebrale l'imaging riveste un ruolo chiave nella conferma di tale sospetto e soprattutto nella definizione dell'estensione della patologia. La Risonanza magnetica (RM) rappresenta la tecnica di scelta per la valutazione delle infezioni del rachide avendo alta sensibilità, specificità ed accuratezza (rispettivamente 96%, 94% e 92%) ed avendo la possibilità di valutare direttamente l'eventuale coinvolgimento delle strutture nervose.

Breve descrizione delle relazioni più significative
Le problematiche diagnostico differenziali all'imaging. L'osteomielite vertebrale presenta, nelle fasi avanzate, un quadro assolutamente suggestivo, con sensibilità e specificità dell'imaging ed in particolare della RM estremamente elevati; al contrario, in fase precoce i segni sono piuttosto poco specifici. Esiste un ampio spettro di patologie che possono mimare una spondilodiscite infettiva, tra queste le più frequenti comprendono le alterazioni degenerative Modic I e II, alterazioni post-chirurgiche, patologie reumatiche e neoplasie. La risposta del rachide a diversi stimoli è stereotipata, ciò rende ragione della difficoltà nel differenziare diverse condizioni patologiche soprattutto al loro esordio. In tal senso una lettura corretta delle indagini di diagnostica per immagini non può prescindere dalla conoscenza del quadro clinico-laboratoristico del paziente. Un ruolo emergente per la TC-PET? Diversi studi clinici hanno dimostrato l'utilità della FDG-PET nella diagnostica delle infezioni muscolo-scheletriche. Le cellule infiammatorie presenti in corso di infezione acuta o cronica captano attivamente il fluorodesossiglucosio (FDG) al contrario del midollo osseo che in condizioni fisiologiche ha un basso metabolismo glucidico, rendendo il FDG un promettente tracciante per l'imaging del rachide. La TC-PET, che rende possibile una più precisa localizzazione del FDG, rappresenta una risorsa di notevoli potenzialità probabilmente non ancora del tutto definite. Il ruolo della radiologia interventistica Il riconoscimento dell'agente etiologico responsabile del processo infettivo risulta di fondamentale importanza nella corretta scelta delle terapia antibiotica, si rende quindi necessario ottenere dei frammenti di tessuto direttamente dal sito di infezione. La biopsia vertebrale percutanea è solitamente eseguita sotto guida TC. L'uso della TC come guida per il prelievo bioptico ha contribuito ad incrementare la percentuale di successo ed a ridurre il tasso di complicanze (soprattutto il rischio di pneumotorace nelle biopsie del rachide toracico). Il ruolo del farmacologo La lunga durata della terapia antibiotica e la necessità di garantire dosi sufficienti per essere efficaci anche a livello del tessuto osseo, impone uno stretto monitoraggio della terapia antibiotica. Il ruolo dell'infettivologo Nella diagnosi e terapia delle osteomieliti vertebrali l'infettivologo è la figura a cui il paziente afferisce nel sospetto di spondilodiscite ed avvia il percorso diagnostico strumentale, bioumorale e microbiologico. Il ruolo del chirurgo Negli ultimi anni vi è stato un decremento della frequenza degli interventi chirurgici in caso di spondilodiscite, tant'è che la chirurgia oggi è considerata necessaria nei casi di instabilità vertebrale conseguenti alla distruzione del soma, imminente deformità della colonna o fratture patologiche e comparsa o aggravamento dei sintomi e segni neurologici. La terapia del dolore Il principale sintomo della spondilodiscite è sicuramente l'importante sintomatologia algica invalidante a livello del rachide esacerbata soprattutto dal movimento e che costringe i pazienti all'allettamento. Quando,quale e quanto imaging per follow-up? Il ruolo delle indagini di imaging nel follow-up delle osteomieliti vertebrali è oggetto di dibattito. La RM, pur essendo considerata l'indagine di scelta, ha mostrato un valore diverso in differenti lavori nella definizione della risposta alla terapia; in particolare è emerso che le alterazioni descritte spesso persistono nonostante l'andamento clinico e bioumorale rifletta una buona risposta alla terapia. Alla luce di queste premesse la RM potrebbe avere un ruolo nel follow-up a lungo termine ed in presenza di interessamento delle strutture nervose. Nel monitoraggio precoce della risposta alla terapia appare promettente l'introduzione della TC-PET.
Lingua: Italiano

Professioni partecipanti
Medico chirurgo - Area interdisciplinare
Medico chirurgo - Malattie infettive
Medico chirurgo - Radiodiagnostica
Altri partecipanti esclusi dall'obbligo dei crediti (non specificate)

Docenti torna su
ALESSANDRINI FRANCO,  ANSELMETTI GIOVANNI CARLO,  BAZZOCCHI MASSIMO,  CAPPELLETTO BARBARA,  CAPPELLETTO GUIDO,  DE VITA SALVATORE,  GEATTI ONELIO,  PEA FEDERICO,  VIALE PIERLUIGI,  ZUIANI CHIARA
Obiettivo Formativo
Gestione multiprofessionale, multidisciplinare e multispecialistica di problemi di salute.
Appartenente agli Obiettivi Nazionali
Materiale didattico
Indicazioni bibliografiche
Verifica dell'apprendimento
Questionario