Dettaglio Attività Formativa Dettaglio Attività Formativa

  • Legenda
  • Formazione:
  • res "RES":  Residenziale
  • fsc "FSC":  Formazione Sul Campo
  • fad "FAD":  Formazione a Distanza
  • Edizione:
  • annullata
  • sospesa
  • già svolta
  • in corso di svolgimento
  • in programma
RES 3° Corso di aggiornamento in oftalmologia pediatrica: le flogosi oculari  (IRCBG_7E043)
Crediti assegnati:  Durata: 7.67  ore
Tipo attività formativa: Formazione Residenziale
Tipologia: Corso di aggiornamento
Organizzato da:
I.R.C.C.S. Burlo Garofolo (Trieste)
L'attività formativa residenziale è aperta anche a personale non dipendente o convenzionato dell'ente/enti fornitore/i
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Quote di iscrizione:  partecipazione gratuita

Segreteria organizzativa
Referente: Antonella Buzzo
Telefono: 040 3785206   Fax: 040 3785487
E-mail: segreteria.formazione@burlo.trieste.it

Informazioni sull'attività formativa
Responsabili Scientifici: BORZAGHINI LUCIO
Breve descrizione dell'attività formativa residenziale nel suo complesso
Le flogosi oculari rivestono un'importanza notevole nel bambino, sia in epoca prenatale, che perinatale e nella prima e seconda infanzia. Possono essere causa di danni anatomici e funzionali anche permanenti e rilevanti. Alcune patologie sono peculiari dell'epoca prenatale e della prima infanzia, altre sono analoghe a quelle dell'adulto. Il corso si propone di inquadrare queste patologie, chiarire le differenze fra quelle del bambino e quelle dell'adulto e mettere i medici, i biologi, i tecnici, gli infermieri in grado di affrontare e gestire in modo più agevole queste malattie e il rapporto con i piccoli pazienti. La prima relazione parlerà dell'occhio rosso che rappresenta la causa più frequente per la quale un bambino con flogosi oculare si presenta dal medico. Lo schema seguito per il corso è pragmatico, iniziando dalle patologie di più frequente riscontro da parte del pediatra e dell'oculista: le forme esterne. Per poi trattare le meno frequenti ma più impegnative dal punto di vista diagnostico, terapeutico e dei possibili esiti: quelle intraoculari, sia acquisite, sia prenatali, con la relativa terapia ed i possibili esiti invalidanti per la funzione visiva. Queste di regola richiedono l'assistenza integrata dell'oculista, del pediatra e del laboratorista, perché la diagnosi si fonda su molteplici indagini cliniche e strumentali e la terapia è spesso sia locale che sistemica, spesso con effetti collaterali non trascurabili. La terza sessione tratta del coinvolgimento oculare in corso di malattie sistemiche. La quarta sessione affronta le infiammazioni dell'occhio: l'approccio deve coinvolgere anche il biologo, l'ortottista, il tecnico di laboratorio e l'infermiere sia per gli esami di laboratorio sia per la terapia. Sono previsti: la discussione con il pubblico e le conclusioni finali dei moderatori che faranno una proposta per migliorare la collaborazione fra le figure professionali coinvolte per diagnosi,terapiae approccio al piccolo paziente e alla famiglia

Breve descrizione delle relazioni più significative
"L'occhio rosso": la presenza di un occhio rosso nell'infanzia o nell'adolescenza è più spesso la manifestazione di una infiammazione congiuntivale e come tale può essere trattata in prima battuta dal pediatra, se non presenta caratteristiche peculiari che fanno preferire l'invio all'oculista. Dopo aver raccolto la storia clinica bisogna osservare localizzazione del rossore, eventuale presenza di lacrimazione e di secrezione, di dolore e di fotofobia, di offuscamento visivo. Tali segni e sintomi possono far sospettare la presenza di una compromissione corneale, di un corpo estraneo, di un'emorragia postraumatica, di un glaucoma, di un'infiammazione intraoculare, che possono richiedere maggiori approfondimenti. "Classificazione. Uveite anteriore": le uveiti si classificano in anteriori o iridocicliti, intermedie o parsplaniti, posteriori o coroiditi e panuveiti o uveiti totali. Nelle forme intermedie è spesso coinvolto anche il vitreo e nelle forme posteriori la retina. La toxoplasmosi colpisce la retina e poi la coroide. L'iridociclite più frequente è quella in corso di artrite idiopatica giovanile; un'altra relativamente frequente è quella della malattie di Beçhet. Abbastanza frequenti, ma di diagnosi e trattamento più agevoli sono le cheratoiriti e le iridocicliti da traumi e corpi estranei corneali. L'iridociclite presenta: l'iperemia pericheratica, il dolore, in genere sordo, ed un annebbiamento della vista. L'iride presenta una tonalità di colore differente dalla controlaterale, è detta "fosca", a causa della dilatazione dei vasi iridei, la pupilla presenta un diametro inferiore a quella controlaterale."Parsplanite. Uveite posteriore". L'uveite intermedia è una diagnosi basata sulla localizzazione anatomica dell'infiammazione oculare. La diagnosi è clinica e viene effettuata quando l'infiammazione oculare coinvolge principalmente il vitreo e la retina periferica.La pars planite viene considerata un tipo di uveite intermedia in cui opacità bianche sono presenti a livello di pars plana e ora serrata. E' il tipo più comune di uveite intermedia (85-95% dei casi), e i pazienti con pars planite spesso hanno una vitreite più severa, presentano edema maculare clinicamente significativo ed hanno una peggior prognosi rispetto ai pazienti con uveite intermedia che non presentano essudati a livello della pars plana. Le uveiti intermedie rappresentano il 5-15% di tutti i casi di uveite e circa il 25% delle uveiti in età pediatrica. L'eziologia è spesso sconosciuta. Più del 50% dei casi pediatrici di uveite presentano un'infiammazione posteriore. Molti di questi casi sono attribuibili alla presenza di Toxoplasmosi o Istoplasmosi oculare,o infiammazione da Toxocara. "Artrite idiopatica giovanile: sue complicanze oculari": nell'80% dei casi l'uveite anteriore è associata ad Artrite Idiopatica Giovanile ed in oltre il 90% dei pazienti presenta decorso cronico asintomatico, gravato da complicanze severe se la diagnosi e/o il trattamento risultano tardivi o inadeguati. Se consideriamo complessivamente i 3 sottotipi di AIG, la prevalenza dell'interessamento oculare, riportata in letteratura, si aggira sul 15%. Se, però, consideriamo solo le forme oligoarticolari, vediamo che l'uveite interessa fino al 40% dei bambini e rappresenta una complicanza veramente temibile. La prognosi visiva migliora in relazione alla precocità della diagnosi. La terapia si fonda sui farmaci topici: cortisonici e cicloplegici e sui famaci per via sistemica, qualora i primi siano risultati scarsamente efficaci. "Il ruolo dell'ortottista: i protocolli": la necessità di standardizzare le procedure clinico-organizzative per la valutazione del paziente affetto da determinate patologie ha suggerito la stesura dei protocolli. Presenteremo il nostro protocollo diagnostico dell'uveite nel bambino che è soggetto a frequenti variazioni ed integrazioni per la veloce evoluzione degli esami di laboratorio.
Lingua: Italiano

Professioni partecipanti
Medico chirurgo - Area interdisciplinare
Biologo
Infermiere
Infermiere pediatrico
Ortottista/Assistente di oftalmologia
Tecnico sanitario laboratorio biomedico
Altri partecipanti esclusi dall'obbligo dei crediti (non specificate)

Docenti torna su
BANDELLO FRANCESCO,  BORZAGHINI LUCIO,  BUSETTI MARINA,  CATALANO DARIO,  CORDARO CLAUDIA,  D'AGARO PIERLANFRANCO,  DA POZZO STEFANO,  DE SILVA SILVANA,  DEMARINI SERGIO,  DI ROCCO PAOLA,  LEPORE LOREDANA,  LONGO GIORGIO,  MALANNINO MARIA FRANCESCA,  MESSI GIANNI,  MICHIELETTO PAOLA,  PARENTIN FULVIO,  PENSIERO STEFANO,  PERISSUTTI PAOLO,  RAVALICO GIUSEPPE,  VECCHIES ANTONELLA,  VENTURA ALESSANDRO,  VINCIGUERRA AGATINO
Obiettivo Formativo
Formazione interdisciplinare finalizzata allo sviluppo dell'integrazione di attivita' assistenziali e socio-assistenziali.
Appartenente agli Obiettivi Nazionali
Materiale didattico
Indicazioni bibliografiche
Assistenza alla formazione successiva all'attività formativa
Aggiornamento in formato elettronico
Verifica dell'apprendimento
Questionario